Capolista: Federico Eligi
Documento politico
Le drammatiche urgenze sanitarie e ambientali, la poderosa accelerazione della rivoluzione digitale e l’affermazione di leader populisti e nazionalisti, pongono oggi le democrazie liberali di fronte a sfide fondamentali per la loro stessa sopravvivenza.
Gli algoritmi di intelligenza artificiale sono divenuti molto più pervasivi di quanto possiamo percepire, il cambiamento climatico ha prodotto e produrrà effetti significativi sulla natura, questi fenomeni, oltre ad aver modificato profondamente la nostra vita, reclamano nuove politiche, priorità da ridefinire e idee attorno alle quali la politica sappia aggregare e trovare il consenso per governare senza le scorciatoie illiberali ed autoritarie che altri già praticano.
L’Italia è stata colpita dalla pandemia nel momento in cui il debito pubblico era già al massimo e la crescita azzerata. La solidarietà europea ha reso accessibili ingenti risorse frutto di un indebitamento comune a livello di Unione Europea, che rappresenta un inedito salto di qualità di tipo federale: lo si voglia o no, oggi c’è più Europa rispetto a un anno fa. Lo scontro dei prossimi anni sarà tra chi vede nel Next Generation EU un primo passo da consolidare e codificare in un assetto istituzionale più adeguato dell’attuale e chi invece vorrà confinare questa fase come una eccezione da superare il prima possibile per tornare al “business as usual”.
Le forze politiche europeiste per costituzione e non per convenienza sono quindi chiamate a interpretare il Next Generation EU in modo innovativo anche nella politica italiana. Un punto di partenza, di metodo e di merito, sta proprio nel nome “Next Generation”: le risorse vanno investite per aumentare il potenziale di competitività e benessere delle prossime generazioni, non per acquisire consenso immediato. Per garantire equità generazionale e sostenibilità, per mettere al centro la qualità della vita, l’ambiente e la salute dei cittadini.
Quando tutti dipingevano l’Europa come un nemico da combattere, un ostacolo da rimuovere, noi abbiamo voluto intestare all’Europa il nome del nostro partito. Next Generation EU è l’evoluzione logica e consequenziale dell’ispirazione da cui +Europa è nata, nel segno della liberaldemocrazia, del riformismo, dell’ambientalismo, dei diritti e del diritto, dell’innovazione e della diffusione della conoscenza.
Il bisogno e le disuguaglianze in crescita a causa della crisi pandemica – che oggi nel nostro paese sono prima di tutto disuguaglianze generazionali – non possono che essere combattuti attraverso la moltiplicazione delle opportunità e l’aumento della produttività, ovvero attraverso l’europeizzazione del Paese. Il capitale umano è la principale leva per la crescita e per svilupparlo dobbiamo puntare su formazione e su un mercato del lavoro riformato, inclusivo e innovativo.
È necessario che insieme al sostegno di chi ha bisogno, che nel nostro paese viene sempre più declinata con misure di vero e proprio assistenzialismo cronico, entri in gioco il fattore più dinamico per una società matura: il riconoscimento del merito. Solo questo, infatti, è in grado di riattivare l’ascensore sociale, superare le logiche ereditarie e le barriere di classe e cambiare i destini personali. Proprio per questo riteniamo strategica, insieme altre riforme che guideranno la ripresa economica, quella della scuola: dagli asili all’università, dalla ricerca alla formazione e riqualificazione professionale.
Siamo convinti che il vero potenziale del Next Generation Eu non sia nei fondi stanziati ma nel processo di riforme necessario per implementare il piano, ed è quel processo di riforme “europee” – giustizia, istruzione, concorrenza tra tutte – il cardine identitario del Governopresieduto da Mario Draghi nel quale ci riconosciamo.
Crediamo che la difesa del progetto europeo coincida con la difesa e l’espansione dello stato di diritto e del patrimonio di diritti che dell’Europa sono valori costituenti: l’attacco “dall’interno” a questo patrimonio è la minaccia più insidiosa che siamo chiamati a contrastare.
Le suggestioni sovraniste e populiste all’interno delle consolidate democrazie europee così come l’affermarsi di democrature illiberali anche in Paesi nel cuore dell’Europa stanno dando potenti spallate ai diritti civili, molto dei quali erano considerati, erroneamente, acquisiti per sempre. Diventa, quindi, di estrema urgenza tutelare le libertà individuali così come proteggere le fasce della popolazione più vulnerabili: le donne alle quali mancano elevatori sociali e protezione adeguata dalle violenze, la comunità LGBT+ divenuta bersaglio di sempre più inaccettabili intolleranze e attacchi personali, i giovani lasciati agli ultimi gradini delle priorità del nostro Paese, gli immigrati dimenticati sui barconi, nei campi libici o nel sottobosco della società, o ancora i carcerati spesso umiliati nel sovraffollamento delle carceri e dalle degenerazioni del sistema.
Next Generation +EU significa quindi prendere un impegno deciso sia dentro al nostro partito ma anche nella comunità politica italiana per dare – o meglio ridare – voce ai diritti e al diritto. Dobbiamo divenire la forza propulsiva per portare avanti la bandiera della libertà individuale e dell’autodeterminazione, spronando le forze politiche a noi vicine ma a volte troppo timide su questi temi percepiti come impopolari.
Continueremo a dare il nostro contributo alle riforme, a ipegnarci a sostenere i Referendum sull’Eutanasia e la battaglia per la legalizzazione della cannabis: per costruire non si devono temere le sfide.
Sul fronte della riforma della giustizia, nell’attesa di capire se e come verrà approvata dal Parlamento la proposta del ministro Cartabia, riteniamo opportuno aderire e sostenere la campagna referendaria sulla Giustizia. Su questo punto, in particolare, siamo d’accordo con la parole di Emma Bonino: “…se la riforma risolve questi problemi il referendum decade sennò vivranno i referendum, non vedo la contrapposizione”.
È arrivato il momento, dopo lo scellerato taglio del 40% dei seggi della Camera e del Senato, di superare il bicameralismo: istituire un’unica Assemblea Parlamentare di 600 eletti in sostituzione sia della Camera dei Deputati sia del Senato della Repubblica. In questo modo riusciremo a realizzare un Parlamento monocamerale proporzionato alla popolazione nel numero dei suoi componenti, pienamente rappresentativo, efficiente, efficace e soprattutto il linea con le moderne democrazie.
Su queste basi le forze ecologiste, liberal-democratiche, socialiste riformiste e riformatrici che in Italia combattono politicamente e culturalmente il sovranismo e il populismo hanno il compito di cercare un terreno di azione comune, per fare in modo che la stagione di Draghi e del Next Generation Eu non sia una parentesi ma l’opportunità per un solido inizio.
+Europa deve essere il motore di questo sforzo federativo.
Su queste basi ribadiamo l’orgoglioso europeismo delle nostre origini, del quale Emma Bonino è leader naturale, e intestiamo a Next Generation Eu la nostra proposta politica per il congresso di +Europa, impegnandoci a sostenere la candidatura alla segreteria di Benedetto Della Vedova.
LISTA CANDIDATI
Federico Eligi
Annalisa Nalin
Mauro Gradi
Buratti Elena
Francesco Cottafavi
Fabiola Trivella
Claudio Salati
Anna Maria Zanetti
Diego Del Prato
Francesco Somma
Elisa Attolini
Gianmarco Luu
Ilaria Paoletti
Yuri Guaiana
Marco Pozzo
Monica Balbinot
Federico Bodo
Nevio Salimbeni
Franceaca D’Anteo
Paolo Formica
Annamaria Corazza Bildt
Federico Parea
Davide Bacarella
Anna Troiano
Aberto Ruggin
Arianna Fagnani
Lorenzo Ruffatti
Mario Cardia
Franca Veroni
Luca Monti
Antonio Gitto
Eleonora Salati
Anna Barbara Schoeberl
Valentino Paesani